A scuola di impresa e di diritti. Il Nidil e la CGIL nelle scuole superiori tarantine

La scuola, l’innovazione, l’impresa, le start-up ma soprattutto i sogni. Sono stati questi gli argomenti trattati nel corso dell’evento conclusivo che il Nidil CGIL, la segreteria confederale  e il SOL (Sportello Orientamento al Lavoro) del sindacato tarantino,  hanno sviluppato con due scuole cittadine (l’istitutoPitagora e il Liceo Aristosseno) e con l’importante ausilio della Camera di Commercio di Taranto.

Un dibattito vero e vivace in cui i ragazzi, dopo un percorso formativo durato alcune settimane e dedicato al mondo del lavoro, hanno raccontato le loro perplessità e i loro dubbi rispetto all’idea di futuro che si sta facendo spazio nella loro mente. La ricerca della CGIL aveva già evidenziato attraverso l’interpretazione delle informazioni raccolte tra circa 500 studenti delle quarte e quinte classi delle scuole superiori tarantine, che i sogni di questi ragazzi non risiedevano più nella loro città d’origine.

La maggior parte di loro sogna infatti di andare via e stabilirsi fuori in via definitiva – spiega Daniele Simon, segretario del NIDIL CGIL di Taranto – e noi attraverso questo percorso abbiamo voluto fornire invece utili informazioni per rompere il tabù dello sviluppo e del lavoro che invece proprio questi ragazzi, con le loro competenze, possono creare nelle loro singole comunità.

Leggiamo oggi dalla stampa che la Puglia perde in questi ultimi anni circa 4000 posti di lavoro, ma contemporaneamente mancano sul territorio figure professionali che le imprese sono costrette a cercare altrove – sottolinea il segretario generale della CGIL di Taranto, Paolo Peluso – Ecco perché questo percorso va costruito con urgenza consapevoli però che senza il protagonismo dei lavoratori del domani e di questi ragazzi in sarà difficile la costruzione di un nuovo modello di sviluppo economico per la provincia ionica, e soprattutto la realizzazione di una impresa eco-sostenibile. Ecco perché dobbiamo interrogarci non solo sul presente, ma anche sul futuro che si costruisce seguendo anche le loro indicazioni e non solo calandole dall’alto.

Il mondo del lavoro cambia, ma non dobbiamo farci intimorire – spiega la segretaria nazionale del Nidil, Sabina Di Marco – perché sono convinta che questa generazione sarà capace di gestire i cambiamenti così come le precedenti hanno gestito i loro. Cambiamento, solidarietà e creatività sono gli strumenti che auguriamo a questi ragazzi di portare in dote, consapevoli che la CGIL dovrà stare accanto a questi lavoratori come ha sempre fatto e come fece il grande Giuseppe di Vittorio, quando negli anni bui dell’Italia propose un grande e straordinario piano per l’occupazione.

Ai tecnici invitati questa mattina in sala il compito di proporre strade possibili.

Gianmaria Zilio, esperto di accesso al credito e avvio di start-up, nonché consulente esterno della CGIL per lo sportello “imprese e start-up”, a dare informazioni utili sulla finanza agevolata e sui percorsi per arrivare all’impresa.

Esistono molte formule per essere accanto alle imprese e alle imprese che sanno innovare – spiega Zilio – ecco perché è opportuno non solo avere una buona idea, ma calarla sul territorio con un bagaglio di competenze capace di fare la differenza.

Un settore che vede la Camera di Commercio di Taranto impegnarsi a pieno titolo con l’Ufficio Assistenza Qualificata dedicata alle imprese e le procedure digitali per la costituzione di imprese e il loro avvio immediato. Uno sportello che consente di diventare impresa con pochi click e con minore dispendio di tempo e energie economiche.

Al 31 dicembre 2018 l’Italia registra il saldo di oltre 10mila start-up innovative costituite – spiega Francesca Sanesi, della Camera di Commercio di Taranto – 402 delle quali nate in Puglia e solo 35 a Taranto: segno di un gap da recuperare.

La Sanesi poi cita la ricerca Excelsior sulla Digital Trasformation.

Nella pubblicazione della Camera di Commercio che segna i livelli di previsione sul fabbisogno occupazionale per i prossimi 5 anni si evince un dato su tutti – dice – Nel prossimo quinquennio tra i 270mila e 300mila lavoratori saranno ricercati con competenze specifiche quasi tutte legate a questo settore e all’industria 4.0.

Prepararsi e non arrendersi. Lo dicono, anche, i tre imprenditori che questa mattina hanno portato la loro testimonianza nella sala “Emanuele Basile” del Pitagora.

Maurizio Saiu di Chianche Web che dopo esser nato in Sardegna, e aver studiato in Toscana, ha deciso di “restare al Sud” e stabilirsi in Puglia, a Martina Franca nello specifico.

Noi ci occupiamo di digitalizzazione della pubblica e media impresa – dice – e dopo il primo restio approccio di certe aziende, oggi lavoriamo e diamo reddito alle nostre famiglie in una digital factory che mette insieme il bello della nostra tradizione (le chianche – ndr) con tutto il potenziale del web.

Poi è stata la volta della testimonianza di Carmelo Fanizza, biologo marino, ricercatore e presidente della Jonian Dolphin Conservation.

L’Università non finanziava la nostra idea di fare ricerca e così ci siamo rimboccati le maniche e ci siamo autofinanziati – dice – e dopo il primo catamarano, è arrivato il secondo e ora una barca interamente dedicata alla ricerca. Finanziamo le indagini sulla qualità del nostro mare e della nostra fauna marina ospitando quotidianamente turisti provenienti da tutto il mondo.

Alessandro Deodati, è invece il giovane ingegnere meccanico, che insieme ad altri colleghi di università ha fondato la Niteko.

Non lo diciamo in giro ma siamo quelli che hanno inventato il robot pulisci spiaggia, ma anche il primo lampione stradale a led – dice – e io come voi, alla vostra età, non riuscivo ad immaginarmi nel futuro. Poi ad un certo punto, per senso di riscatto, e perché non volevo arrendermi all’idea che a Sud non si potesse, ho cominciato a focalizzare l’attenzione sul mio futuro, e ho scelto io per me la mia vita. E’ questo che vi invito a fare!

L’iniziativa è stata moderata dalla giornalista Maristella Bagiolini.

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